Finestre sull’immaginario


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Thomas Orthmann, Fanciulla con pesce II

Al Palazzo Bracci Pagani di Fano (PU) è aperta al pubblico, fino al 20 gennaio prossimo, la mostra retrospettiva di Thomas Orthmann (1943-2018), composta da oltre 40 tele di grandi e piccole dimensioni che ripercorrono il percorso artistico del visionario artista tedesco che amava definirsi “un piccolo marchigiano”. 

L’esposizione, organizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Fano e patrocinata dal Comune di Fano, è a cura dell’artista Gesine Arps e racconta un universo sospeso tra lo spazio e il tempo che incuriosisce per la ricca simbologia, meraviglia per la fantasia e stupisce per la tecnica. Si tratta di un viaggio nell’arte: la pittura come viaggio nella pittura. Le opere di Thomas Orthmann sono composizioni pittoriche nelle quali convivono i grandi maestri dell’arte con riferimenti espliciti e citazioni degli artisti che più stimava: dai futuristi Depero e Balla al suprematismo di Malevic, la metafisica di De Chirico, Carrà, Sironi, Morandi, ma anche Picasso e Basquiat.

Thomas Orthmann è mancato a giugno 2018. L’artista e amica Gesine Arps, affiancata dalla moglie Erika, hanno gestito l’immenso archivio di 50 anni di carriera artistica e nella mostra “Finestre sull’immaginario” presentano lo sfaccettato universo del visionario artista dai  “Giapponismi” fino alle ultime tele, alcune incomplete. La curatrice Gesine Arps in corso di mostra ha organizzato anche tre appuntamenti tra poesia e musica che approfondiranno il rapporto tra la cultura italiana e tedesca. 

Tutte le opere della mostra “Finestre sull’immaginario” sono raccolte in un catalogo in lingua italiana, inglese e tedesca, con testi critici di Roberta Ridolfi, Siegfried Wichmann e contributi di Guido Ugolini, Gesine Arps, Carlo Bruscia e Erika Orthmann.

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