Da Kandinsky a Botero. Tutti in un filo


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Wassily Kandinsky, Jaune Rouge Bleu, arazzo

Una mostra di arazzi prodotti dall’arazzeria Scassa di Asti è in mostra a Venezia, Palazzo Zaguri, fino al primo maggio 2019 e il percorso della visita è guidato dalla voce delle audio guide di Vittorio Sgarbi.

L’opera di Vassily Kandinsky, precursore e fondatore della pittura astratta, “Rosso, Giallo, Blu”, del 1925 tradotto da Ugo Scassa in arazzo, è il simbolo della mostra.
Sono cento gli arazzi esposti nei quattro piani del palazzo veneziano, dei quali la maggior parte proviene dalla stessa arazzeria Scassa.
Sono manufatti che hanno richiesto ore di tessitura da abili mani femminili al telaio ad alto liccio, grazie all’intuizione e alla lungimiranza di questo italiano che abbandona l’edilizia per fare della propria passione, l’arte contemporanea, un mestiere. Sono opere capaci di stupire e “catturare” chiunque, per la finezza dell’ordito, la maestria nel miscelarne i colori sulla tela, filo dopo filo, intreccio dopo intreccio, per dar vita a capolavori che hanno arredato i grandi saloni delle feste nella grande stagione delle turbonavi italiane, dalla Leonardo alla Michelangelo alla Raffaello.
Per evocare il mondo scintillante dei viaggi transoceanici dei primi del Novecento, sono proiettate parti e immagini del film “La leggenda del pianista sull’oceano” così che percezione visiva e uditiva trasportino il visitatore in mezzo al mare, in un clima fiabesco e quasi surreale.
Sono presenti in mostra nomi quali: Kandinskij, Botero, De Chirico, Mastroianni, Paul Klee, Henri Matisse, Joan Mirò e Andy Wharol, solo per citare alcuni dei grandi maestri. Perfino Renzo Piano fece “tradurre” alcuni suoi disegni con questa tecnica.
Si può dire che è quasi un ritorno alle origini, un forte richiamo alla storia del tessuto cittadino veneziano: il palazzo, infatti, fu eretto tra il XIV e il XV secolo per volontà della famiglia Pasqualini, famosi commercianti della seta. E sono proprio le trame e gli orditi, i protagonisti di questa nuova e inedita mostra, in un continuum spazio temporale che lega storia e attualità.

 

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