Mario Merz. Igloos


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Mario Merz, Spostamenti, 2003, Veduta dell’installazione, Fondazione Merz, Torino, 2011, Courtesy Fondazione Merz, Torino, Foto Paolo Pellion

Nella sede espositiva di Pirelli HangarBicocca di Milano, fino al 24 febbraio 2019 è allestita una mostra dedicata a Mario Merz (Milano 1925-2003), realizzata in collaborazione con la Fondazione Merz e a cura di Vicente Todolí.

La mostra pone il visitatore al centro di una costellazione di oltre trenta opere di grandi dimensioni a forma di igloo, un paesaggio inedito dal forte impatto visivo che riunisce il corpus delle sue opere più iconiche, gli Igloo, datati tra il 1968 e l’anno della sua scomparsa.

A cinquant’anni dalla creazione del primo igloo, la mostra offre l’occasione per osservare lavori di Mario Merz di importanza storica e dalla portata innovativa, provenienti da numerose collezioni private e museali internazionali, tra cui il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid, la Tate Modern di Londra, l’Hamburger Bahnhof di Berlino e il Van Abbemuseum di Eindhoven, raccolti ed esposti insieme per la prima volta in Italia.

Mario Merz, figura chiave dell’Arte Povera, indaga e rappresenta i processi di trasformazione della natura e della vita umana: in particolare gli igloo, visivamente riconducibili alle primordiali abitazioni, diventano per l’artista l’archetipo dei luoghi abitati e del mondo e la metafora delle diverse relazioni tra interno ed esterno, tra spazio fisico e spazio concettuale, tra individualità e collettività. Queste opere sono caratterizzate da una struttura metallica rivestita da una grande varietà di materiali di uso comune, come argilla, vetro, pietre, juta e acciaio, spesso appoggiati o incastrati tra loro in modo instabile, e dall’uso di elementi e scritte al neon.

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