Le storie di Botticelli. Tra Boston e Bergamo


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Sandro Botticelli, Storia di Lucrezia, 1505c (1134×534) 696×385

L’Accademia Carrara, Bergamo, riunisce, grazie alla collaborazione con l’Isabella Stewart Gardner Museum di Boston, due opere di Sandro Botticelli, “Storie di Virginia” e “Storia di Lucrezia”, separate geograficamente e storicamente da molto tempo, certamente già dall’Ottocento, poiché acquisite una in Italia e l’altra negli Stati Uniti.

Realizzate per un’unica committenza tra il 1500 e il 1510, le tavole sorelle raccontano due storie di virtù e sacrificio al femminile: Virginia Romana assassinata dal padre per preservarne l’onore, Lucrezia che sceglie la morte pur di salvarsi dalla violenza.

Accanto alle due opere, sono esposti anche gli altri dipinti di Botticelli di Bergamo, il “Ritratto di Giuliano de’ Medici” (1495-1500 circa) e il “Vir dolorum” (1478-1480 circa), oltre a un busto in marmo in prestito dal Museo del Bargello di Firenze, un testo di Paolo Giovio e il “Crocifisso” (1496-1498 circa) del Museo dell’Opera del Duomo di Prato.

La mostra è realizzata a cura di Maria Cristina Rodeschini e Patrizia Zambrano ed è aperta al pubblico fino al 28 gennaio prossimo.

Per celebrare questo straordinario ricongiungimento (una seconda tappa è prevista a Boston per l’inizio del 2019) il museo di Bergamo offre al pubblico una mostra preziosa, un’occasione di confronto, emozione, studio, capace di raccontare un artista, un’epoca e una città: Firenze.

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