Tintoretto


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Jacopo Tintoretto, Susanna e i vecchioni, circa1550, olio su tela, cm 146×193,6, Kunsthistorisches Museum Wein, Gemäldegalerie

Fino al 6 Gennaio 2019, Palazzo Ducale di Venezia, ospita nell’Appartamento del Doge una mostra dedicata a Jacopo Robusti, Tintoretto, organizzata dalla Fondazione Musei Civici di Venezia in collaborazione con la National Gallery of Art di Washington. Si tratta di un progetto di ricerca di respiro internazionale per festeggiare i 500 anni della nascita del pittore veneziano Jacopo Tintoretto, tra i giganti della pittura europea del XVI secolo. La mostra è realizzata a cura di Robert Echols e Frederick Ilchman, con la direzione scientifica di Gabriella Belli e sono esposti 50 dipinti e 20 disegni autografi di Tintoretto, prestati dai grandi musei internazionali, unitamente ai famosi cicli realizzati per Palazzo Ducale tra il 1564 e il 1592, visibili nell’originaria collocazione. L’esposizione permette dunque di riscoprire pienamente la pittura visionaria, audace e per nulla convenzionale di Jacopo Robusti che, figlio di un tintore, seppe sfidare la tradizione consolidata incarnata da Tiziano, sbalordendo e scegliendo di innovare: non solo con ardite soluzioni tecniche e stilistiche, ma anche con sperimentazioni iconografiche che segnarono un punto di svolta nella storia della pittura veneziana del Cinquecento. Tra questi prestiti eccezionali, sono esposte opere provenienti dai musei italiani e da quelli di Londra: la National Gallery, la Royal Collection, il Victoria and Albert Museum, la Courtauld Gallery; da Parigi, Gent, Lione, Dresda, Otterlo, Praga, Rotterdam. Dal Prado di Madrid ci sono cinque opere straordinarie, comprese Giuseppe e la moglie di Putifarre (1555 circa), Giuditta e Oloferne (1552- 1555) e Il ratto di Elena (1578- 1579), di oltre tre metri di lunghezza, mentre Susanna e i vecchioni, celebre capolavoro del 1555-1556, è stato prestato dal Kunsthistorisches Museum di Vienna e, prestato dallo Staatliche Museen di Berlino, c’è in mostra il nobile Ritratto di Giovanni Mocenigo (1580 circa). Altre importanti opere sono giunte dall’America: da Chicago a New York, da Philadelphia a Washington. Emblematici e rivelatori sono i due autoritratti con cui si apre e si chiude il percorso espositivo, eseguiti uno all’inizio e uno alla fine della carriera di Jacopo e prestati rispettivamente dal Philadelphia Museum of Art e dal Musée du Louvre. Il progetto, al quale hanno contribuito storici dell’arte di fama internazionale e che vede l’adesione delle più importanti istituzioni veneziane, si concretizza in un grande evento espositivo che si tiene a Palazzo Ducale e alle Gallerie dell’Accademia di Venezia.

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