Colori e forme del lavoro. Da Signorini e Fattori a Pellizza da Volpedo e Balla


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Plinio Nomellini, Messi d’oro, 1907-08, tempera e olio su tela, cm 192,5×136,7 – Collezione Banco BPM

Fino al 21 ottobre, a Palazzo Cucchiari, Fondazione Giorgio Conti di Carrara, è allestita la mostra “Colori e forme del lavoro. Da Signorini e Fattori a Pellizza da Volpedo e Balla”, realizzata a cura di Massimo Bertozzi ed Ettore Spalletti.

La mostra è ideata e promossa dalla Fondazione Giorgio Conti ed è dedicata alla rappresentazione del mondo del lavoro nell’arte italiana tra l’Unità d’Italia e la Grande Guerra.

Sono esposte oltre cinquanta opere, di collezioni pubbliche e private italiane, che spaziano dalla pittura Macchiaiola attraverso il Verismo e le suggestioni simboliste fino alle prime avvisaglie delle avanguardie: da Fattori a Morbelli, da Signorini a Pellizza da Volpedo, qui presente con un grande disegno preparatorio del Quarto Stato, da Vincenzo Vela, in mostra con il Monumento alle Vittime del Lavoro, fino a Giacomo Balla pre-futurista. Questo progetto intende verificare come nella pratica della pittura il movimento realista e verista italiano, nei decenni successivi all’unità politica della Nazione, dia campo a un profondo rinnovamento tematico e formale, senza perdere di vista lo sfondo sociale e le profonde trasformazioni culturali in cui si viene definendo l’immagine della “nuova Italia”.

Le immagini del popolo diventano indifferentemente motivo di denuncia e origine di nuove e diverse suggestioni poetiche, e la figurazione dell’arte italiana si affolla di gente comune: poveri, contadini, anziani e lavoratori nelle loro differenti espressioni di umiltà, di bisogno, ma anche di rivendicazione della propria identità, di affrancamento, quindi di rabbia, di organizzazione e di protesta e di lotta.

Per raccontare tutto questo, la mostra si articola in sette sezioni, dedicate a: il lavoro domestico, il lavoro nei campi, il lavoro in mare e nei fiumi, il commercio, il lavoro nelle officine e nelle manifatture, il lavoro in miniera e nelle cave, la condizione sociale.

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