Gaele Covelli. Davanti al Quadro


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Gaele Covelli, Verso l’ignoto (Museo MARCA, Catanzaro)

Al Museo MARCA di Catanzaro, fino al 30 novembre, è visitabile la mostra dedicata a Gaele Covelli (Crotone, 1872-Firenze, 1932), che rientra nel progetto pensato per la rete dei Musei di Ceilings, progetto promosso dall’Accademia di Belle Arti di Catanzaro e finanziato dalla Regione Calabria, che mira al consolidamento della rete museale calabrese, attraverso una serie di interventi permanenti di arte contemporanea a favore dei “Musei in Rete” e di un forum di dibattito sul tema “Collezioni e Pubblico”. Il progetto vanta un accordo di valorizzazione con il Polo Museale della Calabria, con il Museo Archeologico Nazionale della Sibaritide di Sibari, il Museo Archeologico Nazionale di Vibo Valentia, il Museo Archeologico Nazionale di Monasterace, nonché il patrocinio di Provincia di Catanzaro, Comune di Catanzaro – Assessorato alla Cultura di Catanzaro, Fondazione Rocco Guglielmo di Catanzaro, Museo MARCA di Catanzaro, Di.Co. – Servizi Museali MARCA di Catanzaro, Comune di Cropani, Comune di Tiriolo, Comune di Cosenza, Museo dei Brettii e degli Enotri di Cosenza, Cooperativa ViviKaulon.

La mostra “davanti al quadro”, promossa dall’Accademia di Belle Arti di Catanzaro e realizzata a cura di Maria Saveria Ruga, si pone l’obiettivo di creare un inedito momento di confronto tra alcune opere dell’artista per la prima volta poste in dialogo intorno alla grande tela Verso l’ignoto (1906, MARCA), con l’arrivo di due importanti prestiti: Idillio Fugace (1899-1901, Bologna, MAMbo) e Ritratto di signorina inglese (1901, Catanzaro, Palazzo De Nobili, in consegna da Roma, GNAM). L’occasione costituisce l’avvio di una ricerca di studio sull’artista calabrese, di cui manca tuttora una monografia scientifica: sebbene Covelli abbia avuto molta fortuna al suo tempo, il suo lavoro è stato quasi totalmente non documentato. Pittore pregevole, Covelli si forma nel Reale Istituto d’arte di Napoli con Domenico Morelli, successivamente si trasferisce a Firenze ed è introdotto nella cerchia dei pittori fiorentini da Stefano Ussi; partecipe del clima espositivo nazionale e internazionale (Parigi 1900, Venezia 1901 e Milano 1906 solo per citare alcuni esempi), ha inoltre fortuna come ritrattista per la committenza inglese.

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