Nouvelles Flâneries


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Ettore Favini, Nouvelles Flâneries

Ettore Favini (Cremona, 1974) ha ideato per Parma una mostra “diffusa” in dieci luoghi del centro storico della città, fruibile da domani 19 maggio, per una “nuova mappatura della città emiliana”, realizzata dall’Associazione Culturale Others a cura di Valentina Rossi, grazie al contributo di Fondazione Cariparma e del Comune di Parma.

L’opera di Favini si inserisce nel tessuto urbano e nel vissuto cittadino con il quale entra in contatto, dando vita a narrazioni collettive e includendo nel suo processo artistico gli abitanti del luogo. Per il progetto Nouvelles Flâneries, dopo una prima fase di ricerca attraverso i documenti conservati presso l’Archivio di Stato e la Biblioteca Palatina di Parma, l’artista ha ideato una serie di iscrizioni su lastre di scagliola carpigiana, che sono state installate in permanenza sulle facciate di dieci palazzi storici del centro, ognuna delle quali riporta una descrizione, un’impressione o un ricordo minimo della città ad opera di un viaggiatore.

La ricerca si è focalizzata, infatti, sull’idea del flâneur, termine usato dal poeta Charles Baudelaire per indicare il gentiluomo che vaga per le vie cittadine, un “botanico da marciapiede” che prova emozioni nuove nell’osservare e vivere il paesaggio urbano. Ettore Favini ha selezionato alcune citazioni di Leonardo Da Vinci, Carlo Goldoni, Antonio Fogazzaro, Mario Luzi, Germaine Beaumont, Curzio Malaparte, Pier Paolo Pasolini, Giovanni Guareschi, Thomas Gray e Marcel Proust, i quali hanno visitato Parma, in un viaggio reale o immaginario, e ne hanno lasciato una traccia scritta.

L’opera pensata per Parma come omaggio alla città viene donata agli abitanti dei palazzi che hanno deciso di partecipare al progetto, sottolineando ancora una volta l’idea di “dono”, spesso presente nel modus operandi dell’artista.

Una mappa del percorso permette ai turisti, ai viaggiatori di passaggio o ai cittadini di poter sperimentare un nuovo modo di fruire la città, con le sue strade e le sue piazze, attraverso un racconto corale diffuso nel tempo e nello spazio.

 

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