Gianfranco Baruchello


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Gianfranco Baruchello, “More news in a moment” (dettaglio), 1966, inchiostro, smalto industriale, collage, cardini metallici, pomelli su forma lignea, Fondazione Baruchello, Roma. Foto Ezio Gosti

Il Mart di Rovereto propone, fino al 16 settembre prossimo, una mostra dedicata a Gianfranco Baruchello (Livorno 1924), ideata e realizzata in collaborazione con l’artista stesso e la Fondazione omonima, che ripercorre la ricerca di un autore che ha operato oltre i confini tradizionali dell’arte, mettendo in discussione sistemi e convenzioni culturali.
Sperimentatore di linguaggi e tecniche, Baruchello ha avviato la sua attività alla fine degli anni Cinquanta ripensando il mezzo pittorico, praticando l’accostamento, l’assemblaggio, la scrittura, la riduzione di scala. In costante dialogo con l’innovativo pensiero di Marcel Duchamp, l’approdo a nuove forme di espressione passa dai dipinti su vari supporti alla creazione di scatole-oggetti, dal montaggio di film alla realizzazione di azioni e progetti su scala ambientale.
Anche in riferimento all’esperienza dell’Agricola Cornelia, nella quale la coltivazione della terra diventa strumento di riflessione sulla natura dell’arte, la mostra traccia un itinerario attraverso i principali nuclei di indagine di Baruchello, esplorando lo spazio dell’opera e la relazione tra dimensione reale e dimensione onirica, in una peculiare metodologia adottata tra l’artista e il curatore Gianfranco Maraniello.

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