Artapes. Silence and Rituals


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Sigalit Landau, Salted Lake (salt Crystal Shoes on a frozen Lake), 2011, HD DVD Video, 11min 04sec

Alla Video gallery del MAXXI di Roma, fino al 10 giugno è allestita una rassegna di video per raccontare il silenzio e la ritualità attraverso lo sguardo di nove artisti internazionali: Vanessa Beecroft, Mircea Cantor, Democracia, Regina Josè Galindo, Sigalit Landau, Masbedo, Hans Op de Beeck, Adrian Paci, Janis Rafa, con lavori prodotti tra il 2011 e il 2017, scelti per rappresentare quella magica sospensione di suono e di tempo che precede e accompagna le cerimonie e i riti, sia laici che religiosi.

Questa rassegna è ideata da Beatrice Bulgari per In Between Art Film, realizzata a cura di Paola Ugolini e costituisce il nuovo appuntamento di Artapes, il programma di proiezioni dello stesso MAXXI.

Di Vanessa Beecroft (Genova, 1969) viene presentato il video della performance VB82 (2017) girato nell’affascinante spazio della Certosa di San Lorenzo a Padula.

Mircea Cantor (Oradea, 1977) è presente con il video Funia (2017) in cui la mano dell’artista percorre il motivo decorativo esterno, a forma di corda, di una chiesa di legno tipica della Transilvania.

Il duo di artisti spagnoli, Democracia (Pablo España e Iván López), presentano Ser y Durar (Essere e Persistere, 2011), che per realizzarlo hanno collaborato con un gruppo di giovani traceurs (tracciatori) chiamati a praticare la loro disciplina, il parkour, all’interno del cimitero cattolico dell’Almudena di Madrid.

La guatemalteca Regina Josè Galindo (Città del Guatemala, 1974) espone il video della performance La Intencion (2016), in cui l’artista ha messo in scena un rituale: in piedi su un’ara rudimentale di pietra, l’artista viene man mano ricoperta e avvolta da fascine, solitamente utilizzate per costruire la grande pira che ogni anno, il 16 gennaio, viene incendiata in onore di San Antonio Abate.

Dell’artista israeliana Sigalit Landau (Gerusalemme, 1969) viene presentato il video Salted Lake (Salt Crystal Shoes on a Frozen Lake, del 2011) girato in una piccola città della Polonia, in cui due scarponi da lavoro ricoperti di sale del Mar Morto cristallizzato dal gelo, sprofondano lentamente sulla superficie ghiacciata di un lago dell’Europa Centrale.

La restauratrice Pinin Brambilla Barcilon, è al centro di Madam Pinin, l’ultimo lavoro dei MASBEDO (Nicolò Massazza, Milano 1973, Iacopo Bedogni, Sarzana 1970), una delicata riflessione visiva sul concetto di bellezza e della sua conservazione.

Hans Op de Beeck (1969, Turnhout) espone Staging Silence (2) del 2013, in cui mette in scena una serie di diorami che rappresentano solitari scenari architettonici in bianco e nero in cui si alternano momenti di grandi lirismo a momenti quasi comici.

Di Adrian Paci (Scutari, 1969) viene proiettato Interregnum (2017) che parte dall’analisi della massa umana per arrivare al soggetto singolo.

Infine, nel lavoro di Janis Rafa (Grecia, 1984), Winter Came Early (2015) l’artista indaga la condizione di mortalità, lutto e melanconia in relazione al mondo naturale.

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