Giuseppe Ajmone. Gli amici di Corrente e il Manifesto del Realismo


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Giuseppe Ajmone, Senza titolo, 1944

La Fondazione Corrente di Milano ospita, fino al 12 luglio prossimo, una mostra dedicata a Giuseppe Ajmone (Carpignano Sesia, Novara, 1923 – Romagnano Sesia, Novara, 2005) e realizzata a cura di Lorella Giudici. La mostra è ideata nell’80° anniversario del movimento Corrente e intende ricordare il rapporto tra Giuseppe Ajmone e diversi pittori del movimento.

I vivaci fermenti che seguono la Liberazione, portano un gruppetto di ventenni, uniti da un comune sentire che aveva i suoi presupposti artistici nell’esperienza di Corrente, a fondare una nuova compagine e a redigere un manifesto programmatico dal nome eloquente e propulsivo: Oltre Guernica.

A firmarlo sono Ennio Morlotti, Emilio Vedova, Giovanni Testori, Giuseppe Ajmone a cui si aggiungono Rinaldo Bergolli, Gianni Dova, Cesare Peverelli, Giovanni Paganin, Egidio Bonfante e Vittorio Tavernari.
Il mito di Picasso, che serpeggiava anche nelle aule di Brera, è per loro il punto da cui partire, ma pure l’ostacolo da superare, come racconta Ajmone: “intendevamo porre il quadro di Picasso come punto di partenza della nostra pittura con l’intenzione, magari criticamente molto ingenua ma entusiasta, di aggiungere qualche cosa, almeno dal punto di vista concettuale, a quell’esperienza. è evidente che questo non è avvenuto, che, insomma, non abbiamo portato alcun ulteriore cambiamento al linguaggio di Guernica; è stato comunque importante per noi avere […] un modello di riferimento”.

Il manifesto esce nel marzo del 1946 su “Numero”, una rivista fondata nel dicembre del 1945 a Novara dallo stesso Ajmone (inizialmente con il titolo di “Posizione”) e poi trasferita a Milano, dove prenderà il nome di “Numero-Pittura” e infine di “Pittura”. Su quelle pagine si consuma il dibattito del Realismo e vi si raccolgono le voci più agguerrite.

La mostra intende soffermarsi sui primi dieci anni del lavoro di Giuseppe Ajmone (1943-1953) con una selezione di oli che vanno dagli ultimi anni di Brera (dove è allievo di Funi e Carrà), a quelli esposti alla Biennale di Venezia del 1952, attraverso i quali emerge il rapporto con alcuni degli artisti di Corrente e, più in generale con l’ambiente artistico milanese (documentato da alcuni scatti fotografici). Inoltre, intende far luce sul Manifesto del Realismo e sulle pagine del giornale che ne accompagna il dibattito, mostrandone per la prima volta al pubblico tutti i numeri.

La mostra è inserita nel palinsesto promosso dal Comune di Milano “Novecento Italiano” Con il patrocinio di Regione Lombardia, Città Metropolitana, Comune di Milano ed è realizzata in collaborazione con Archivio Giuseppe Ajmone di Milano.

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