Biennale Donna


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Ketty La Rocca, Le mie parole e tu, 1971

La XVII edizione di Biennale Donna dedica una mostra a Ketty La Rocca (La Spezia, 1938 – Firenze, 1976), ospitata al Padiglione d’Arte Contemporanea di Ferrara fino al 3 giugno prossimo, organizzata dal Comitato Biennale Donna dell’UDI (composto da Lola G. Bonora, Silvia Cirelli, Catalina Golban, Anna Quarzi, Ansalda Siroli, Dida Spano, Liviana Zagagnoni) e dalle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara.

La mostra, intitolata “Ketty La Rocca 80. Gesture, speech and word”, a cura di Francesca Gallo e Raffaella Perna, è realizzata con il sostegno dell’Archivio Ketty La Rocca e si arricchisce dei prestiti del Mart di Rovereto, della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, della Collezione Palli, della Collezione Frittelli, delle Teche Rai e della Quadriennale d’Arte di Roma.

Questa mostra, che raccoglie una vasta selezione di opere basate sul rapporto tra linguaggio verbale e corpo, fulcro della poetica dell’artista, si muove su un doppio binario, tematico e cronologico: opere di anni diversi sono raccolte attorno al polo della parola, centrale nella fase verbovisiva e a quello del gesto, che invece domina la produzione del decennio successivo.

Insieme a una selezione di circa cinquanta opere scelte tra le più rappresentative delle varie serie dell’artista, dai collage verbovisivi ai cartelli, dai videotape alle sculture sagomate, dalle Riduzioni alle Craniologie, l’esposizione propone inoltre alcuni progetti, opere e materiali documentari mai esposti prima in Italia, come ad esempio la documentazione dell’azione “Verbigerazione” (1973), realizzata nell’ambito della X Quadriennale d’Arte di Roma, recentemente ritrovata nell’archivio dell’ente romano, e l’audio originale della performance “Le mie parole, e tu?” (1975). Viene, inoltre, presentato un progetto mai realizzato: “In principio erat verbum”, un gioco-performance che ribadisce l’interesse di La Rocca per la comunicazione gestuale.

In occasione dell’esposizione è stato edito un catalogo bilingue italiano e inglese, che contiene le riproduzioni di tutte le opere esposte e apparati biografici, unitamente a contributi critici di Francesca Gallo e Raffaella Perna.

Alla Biennale Donna sono poi affiancati un incontro con studiosi e artisti, in collaborazione con l’Università di Ferrara e due repliche del gioco-performance “In principio erat verbum” eseguite dagli allievi dell’Istituto d’arte Dosso Dossi di Ferrara. Particolare attenzione viene riservata al mondo scolastico, con speciali approfondimenti pensati appositamente per gli studenti durante le visite.

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