Territorio dell’architettura. Gregotti e Associati: 1953-2017


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Il territorio dell’Architettura, PAC, Milano

Con i progetti internazionali, i disegni, gli appunti, il PAC, Padiglione d’Arte Contemporanea, di Milano, dedica un omaggio al lavoro di Vittorio Gregotti in occasione dei suoi novant’anni con una mostra antologica aperta fino all’11 febbraio prossimo.

Essa è promossa dal Comune di Milano – Cultura, PAC Padiglione d’Arte Contemporanea, Silvana Editoriale ed è realizzata a cura di Guido Morpurgo, con allestimento dello Studio Cerri & Associati e l’ordinamento di Sergio Butti.

Dal 1953 fino ad oggi Vittorio Gregotti ha condiviso il suo studio con diverse personalità tra cui Lodovico Meneghetti e Giotto Stoppino, Pierluigi Cerri, Pierluigi Nicolin, Hiromichi Matsui, Bruno Viganò, Carlo Magnani, Augusto Cagnardi e Michele Reginaldi oltre a Partners esterni quali Manuel Salgado e Saad Benkirane, gli Associati e a una folta schiera di collaboratori.

La sua attività rappresenta una sorta di unicum nell’architettura europea, caratterizzata da un’unità metodologica e un impegno integrale in tutte le scale del progetto: architettura, disegno urbano, interni e allestimenti museali, arredi e prodotto industriale, grafica ed editoria.

Il titolo della mostra, tratto dal titolo di un suo omonimo libro, stabilisce un’ideale continuità e una forma di rispecchiamento con il territorio dell’architettura come superficie di incontro tra contributi provenienti da altre esperienze e discipline.

Con 60 disegni, 40 modelli originali in scala e 700 tra riproduzioni e fotografie, la mostra guida il visitatore all’interno del Territorio dell’architettura disegnato da Gregotti: dalle opere degli anni ’50, attraverso i progetti antropogeografici degli anni ’70 come le università di Firenze e della Calabria e quelli per le città europee degli anni ’80 come Berlino e il centro culturale di Belém a Lisbona, fino ai progetti più recenti in Africa e Pujiang in Cina.

Un percorso di ricerca, ma anche una forma di resistenza contro la dissoluzione dell’architettura nella comunicazione, per riportare la figura dell’architetto nell’alveo della grande cultura europea.

Il catalogo della mostra, edito da Skira Editore, comprende i contributi critici di Rafael Moneo, Joseph Rykwert e Franco Purini.

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