I Rivoluzionari del ’900. Capolavori dall’Israel Museum di Gerusalemme


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René Magritte, Le Château des Pyrénées, 1959, olio su tela, 200 × 145 cm-Israel Museum di Gerusalemme

Palazzo Albergati di Bologna ospita, fino al prossimo 11 febbraio, in anteprima internazionale, una straordinaria mostra dedicata a quei nomi del mondo dell’arte che hanno rivoluzionato il Novecento con circa duecento opere, tutte provenienti dall’Israel Museum di Gerusalemme.

Duchamp, Magritte, Dalì, Ernst, Tanguy, Man Ray, Calder, Picabia e molti altri, per raccontare un periodo di creatività geniale e straordinaria.

La determinazione a rivoluzionare l’arte, a rompere col passato e inventare un mondo nuovo, è raccontata attraverso le cinque sezioni tematiche: Accostamenti Sorprendenti; Automatismo e Subconscio; Biomorfismo e Metamorfismo; Il Desiderio, La Musa, La Violenza; Il Paesaggio Onirico.

I dadaisti e i surrealisti sono stati nel mondo dell’arte dei veri innovatori. Oggi le loro tecniche artistiche e le loro istanze ideologiche e politiche sono quasi scontate. Ma sono stati questi artisti che più o meno un secolo fa, hanno creato accostamenti inaspettati, inventato l’automatismo, il ready made, il fotomontaggio, il biomorfismo, la metamorfosi e dipinto paesaggi onirici e del desiderio.

I dadaisti nacquero da una rivolta e per un bisogno di indipendenza e di eversione; i surrealisti non separavano l’arte dalla vita e volevano rifondare l’arte stessa. Entrambi segnarono un momento di netta cesura con tutta l’arte del passato.

La mostra, curata da Adina Kamien-Kazhdan curator of Modern Art at The Israel Museum, presenta al pubblico numerosi capolavori, tra cui: Le Chateau de Pyrenees (1959) di Magritte, Surrealist Essay (1934) di Dalí, L.H.O.O.Q. (1919/1964) di Duchamp e Main Ray (1935) di Man Ray.

L’allestimento è realizzato dal grande architetto Oscar Tusquets Blanca, che in omaggio all’evento ha ricostruito a Palazzo Albergati la celeberrima sala di Mae West di Dalì e l’installazione 1,200 Sacks of Coal ideata da Duchamp per l’Exposition Internationale du Surréalisme del 1938.

Con il patrocinio del Comune di Bologna e dell’Ambasciata di Israele, la mostra è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia in collaborazione con l’Israel Museum di Gerusalemme.

 

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