Universo Vita


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Costanzo Rovati, Musicalità, 1995, tecnica mista su carta, cm. 80×60

di Luca Baldazzi

 

Con un centinaio di opere, tra dipinti, tecniche miste materiche, tele, carte, sculture, Costano Rovati (Milano 1939) narra la sua personale visione dell’Universo, della Vita e/o dell’UniversoVita trasformati dalla sua creatività in capitoli leggibili separatamente o totalmente come un avvincente romanzo.

La mostra è allestita all’Archivio di Stato di Firenze, nella grande Galleria e nella Sala delle esposizioni di Palazzo Gamberini dal 26 maggio, con inaugurazione alla presenza dell’artista giovedì 25 maggio, al 30 giugno ed è a cura di Anselmo Villata, Presidente dell’Istituto Nazionale d’Arte Contemporanea, organizzatore e realizzatore dell’evento. Essa è patrocinata dall’Archivio di Stato di Firenze, dalla Regione Toscana, dal Comune di Firenze, dall’I.N.A.C., Istituto Nazionale d’Arte Contemporanea.

Le opere scelte per la mostra hanno il compito di rappresentare le varie sfaccettature della ricerca artistica di Rovati, che si sviluppa sui concetti, le forme, i colori e, in modo particolare, sui materiali che vengono impiegati. Questi ultimi sono determinanti nella concezione di un’opera, essendo portatori taciti di storia e di storie, le loro vite e i loro universi, appunto. Come un sensitivo, Rovati cattura, col tatto e con lo sguardo, le energie che essi contengono e nella sua mente decodifica i dati riproponendo i messaggi che si esplicitano, infine, anche attraverso le forme e i colori. Ne consegue che le tecniche impiegate per la realizzazione di ogni opera hanno un loro importantissimo peso sul risultato e, spesso, appaiono aggressive, violente e persino furiose. In particolare così sono, per esempio, le combustioni grazie alle quali le plastiche, i nylon, i legni rinascono ad una nuova vita dopo essere stati oggetti magari umili e di mero uso quotidiano, per diventare opera d’arte con aspirazioni di bellezza ed eternità. Dunque esprimono concepimento, nascita e vita, le stesse di ogni creatura come la natura comanda e che l’artista perpetua nella sua azione come un atto divino. E qui diventano chiari i concetti di universo e di vita nelle loro accezioni di base che stabiliamo nei quattro elementi primari, ossia il concepimento attraverso il fuoco della passione; la trasmissione dello spirito, nelle opere dei concetti, con la creatività, la mente, il pensiero, ossia l’aria; la composizione delle opere, come l’acqua per le creature viventi; la fisicità percepibile dai sensi, quindi la terra.

Lo stesso vale per l’atto dello scolpire la pietra o del frantumare le conchiglie ormai disabitate e farle diventare pigmenti materici, ma anche caolino, terre, pietre, marmi, vetri ridotti in polvere e arricchiti di colori o al naturale. Ecco perché anche i dipinti sono quasi sempre materici e diventano spesso bassorilievi; non lo sono, invece, quando Rovati impiega pigmenti tradizionali come olio, acrilici, tempere.

Numerosi microcosmi e molteplici e diverse vite si uniscono, quindi, nella composizione del nostro macrocosmo, l’Universo e la Vita a cui tutti e tutto appartengono e che le opere di Costanzo Rovati raccontano con icone esplicite e contenuti impliciti che vanno scoperti e partecipati perché esse stesse sono Universo e Vita.

La mostra è corredata da un volume, a colori e bilingue (italiano e inglese) edito da Verso l’Arte su cui sono riprodotte tutte le opere esposte, le presentazioni di Enrico Rossi, Presidente della Giunta Regionale Toscana e di Carla Zarrilli, Direttrice dell’Archivio di Stato di Firenze, i testi critici di Anselmo Villata e Giovanna Barbero, i testi di Ingrid Gerbert Rovati e Costanzo Rovati, la biografia dell’artista.

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