Venezia 57. Biennale d’Arte. Gerard Rancinan


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Gerard Rancinan, Decadence

In concomitanza  con la   57esima Biennale d’Arte di Venezia “Viva Arte Viva”,  la Bel Air Fine Art  Guggenheim pop up Gallery  presenta un ricco programma di mostre. Tra queste “Revolution” dell’artista Gerard Rancinan on air dal 13 maggio al 31ottobre 2017 con la curatela di Caroline Gaudriault, che è a fianco dell’artista da oltre venti anni , da quando entrambi collaboravano coi media di stampa francese, una sinergia che dura ancora oggi. Caroline lavora infatti con Gérard e scrive testi e riflessioni sulle grandi tematiche affrontate. Rancinan, artista francese di fama internazionale è conosciuto per il suo tono trasgressivo e dissacrante e per le sue foto monumentali, e quello di Venezia sarà uno degli  happening  tra i più attesi in città,  in cui verrà  “ snodata la  più grande opera fotografica mai esposta a Venezia, una tela monumentale di 9×15 metri in Campo Santo Stefano, sorvolata da un drone, che lancia un messaggio alla città su una tematica quanto mai attuale come l’immigrazione”.  Rancinan è un artista incisivo ed al contempo  rivoluzionario per il suo dichiarato ed evidente interesse verso  tematiche sociali, spesso scomode, e  rivolte a problematiche della società di oggi, quali: le lotte interne alle banlieu delle grandi città e metropoli, oltre che alle rivolte sociali contro le istituzioni. «Viviamo in un mondo dove le parole hanno perso il loro valore, il politically correct ha ucciso la creativà. Si reagisce con sdegno solo davanti a fatti o dichiarazioni che non hanno importanza. Il mondo è clonato anche mentalmente e nessuno ha l’energia per reagire e prevenire un’ulteriore perdita di significato. Una generazione tecnologica dura sei mesi. Non siamo attrezzati per questi cambiamenti. Tutto è merce. Dio è Dior», Gerard Rancinian

«Gli scatti del fotografo  francese sono disturbanti e destabilizzanti, ci interrogano senza darci risposte o giudizi, attirando e allo stesso tempo disorientando l’osservatore.  I personaggi ricorrenti che popolano le opere del fotografo provengono dal  mondo della società bulimica, mediatica, satura di potere. Tematiche dissacranti e ironiche, che ci interrogano sull’uomo di oggi generando opere dionisiache e a tratti pulp: angeli punk, rivisitazioni contemporanee di opere che hanno fatto la storia dell’arte, quali La zattera della Medusa di Théodore Géricault, lavori iconici, che parlano da soli, declinati con un’espressività dirompente», questo secondo Elena Pardini di Lightbox. Gérard Rancinan ,classe 1953, apprendista fotografo sin dall’età di 15 anni,e fotoreporter dall’età di 18 anni  è divenuto un artista conosciuto a livello internazionale per il suo stile dissacrante, ed  è riconosciuto dal mercato e dal mondo dell’arte contemporanea internazionale.  Vincitore di sei World Press Awards e ha girato film  documentari per la TV, e nel 2014 ha rappresentato la Francia durante il 50esimo Anniversario delle relazioni diplomatiche tra Francia e Repubblica Popolare Cinese con la carica di Officier des Art et des Lettres. Le sue opere  si sono qualificate al  400esimo posto tra gli artisti più importanti nella classifica di Artprice, e lei suoi lavori sono presenti in prestigiosi musei e nelle più importanti collezioni d’arte contemporanea. ” Il  Progetto Revolution “ che verrà presentato nella nuova pop-up gallery Bel-Air Fine Art Guggenheim, spazio del Gruppo Bel-Air Fine Art (www.belairfineart.com), mai utilizzato –sino ad oggi,  per progetti d’arte contemporanea, si preannuncia quindi come un evento attesissimo durante i giorni degli opening  di Biennale Arte 2017 , e fa parte di un ricco programma di mostre di Bel-Air Fine Art Contemporary Art che prevede  oltre a Revolution anche: Carole Feuerman, artista americana  ( Giardino della Marinaressa, Palazzo  San Clemente, Venissa Hotel a Burano e galleria Bel-Air Fine Art Campo S. Stefano); Stefano Bombardieri (Palazzo San Clemente e galleria Bel-Air Fine Art Campo S. Stefano); Rafael Barrios (Palazzo San Clemente e galleria Bel-Air Fine Art Campo S. Stefano); Christian Voigt, mostra “Personal Structures” a Palazzo Bembo,  e  Antoine Rose, mostra “Personal Structures” a Palazzo Bembo.

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