Parimpampùm. Le bambine magiche nelle figurine


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Le bambine magiche nelle figurine

Televisione, musica e sport in figurina, a cura di Francesca Fontana e Thelma Gramolelli, è la mostra visitabile a Palazzo Santa Margherita, Museo della Figurina, di Modena fino al prossimo 16 luglio.

L’incantevole Creamy, Magica magica Emy, Sandy dai mille colori, Lulù l’angelo dei fiori, Ransie la strega, Magica Doremi, Sailor Moon e altre ancora, sono le bambine magiche nelle figurine con le quali questa mostra intende approfondire uno tra i più importanti temi narrativi che hanno caratterizzato il boom dell’invasione degli anime in Italia, attraverso l’esposizione di una serie di album e figurine risalenti a quegli anni. Presenti in mostra anche alcuni gadget, messi a disposizione da Cosmic Group.

È a partire principalmente dall’inizio degli anni ’80 che i cartoni animati provenienti dal paese del Sol Levante, cominciano a popolarsi di mahō shōjo, ragazze magiche che, grazie all’aiuto di folletti e oggetti magici assumono sembianze diverse per affrontare piccoli e grandi problemi quotidiani. In un periodo in cui in Giappone le donne stavano iniziando ad emanciparsi e il mondo si preparava all’avvento del girl power degli anni ‘90, tra tematiche sentimentali e componenti fantasy, queste eroine coraggiose percorrono quasi sempre un percorso iniziatico che alla fine le porta a raggiungere una nuova consapevolezza di sé e delle proprie capacità.

La più nota tra anime attinenti a questa specifica produzione è senza dubbio L’incantevole Creamy del 1983, in cui la piccola Yu si trasformava nell’affascinante teen-idol Creamy pronunciando la buffa formula Parimpampùm. Lo strepitoso successo della serie porterà poi alla produzione di un consistente merchandising diretto ad un pubblico di bambine e ragazzine e alla creazione, negli anni immediatamente successivi, di analoghe strutture narrative, come ad esempio in Magica magica Emy. Oltre a queste maghette, ovvero bambine che acquisiscono i poteri per un periodo limitato, tra cui ritroviamo anche Sandy dai mille colori, le tipologie di bambine magiche comprendono anche le streghette, provenienti da regni magici e dotate di poteri innati, come Bia, la sfida della magia, Lalabel, Lulù l’angelo dei fiori, Ransie la strega, Magica Doremi. Tra le eroine, invece, spicca Sailor Moon, in cui le guerriere combattono da sole le forze del male in assenza di una leadership maschile, eredità poi raccolta da Card Captor Sakura.

Anche l’America negli anni ‘80 produce cartoni animati ispirati alle majōkko giapponesi, ma l’operazione commerciale procede in modo inverso rispetto all’Oriente: se qui il merchandising faceva seguito al grande successo ottenuto dagli anime, gli americani realizzano il cartone animato ispirandosi a linee di bambole con lo scopo preciso, si direbbe, di favorirne la diffusione: è il caso di Jem e di Lady Lovely, prodotte rispettivamente da Hasbro e Mattel.

Accompagna la mostra un catalogo con testi delle curatrici Francesca Fontana e Thelma Gramolelli.

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Informazioni su Anselmo Villata

Caporedattore dell'Agenzia Stampa Verso l'Arte, Vice Presidente Internazionale dell'Associazione Internazionale dei Critici d'Arte, Docente presso la 24Ore Business School e presso la Giunti Academy, Curatore, Critico d'Arte, Saggista, Cultural manager e Cultural planner orientato alla promozione e alla valorizzazione dei Beni Culturali con un'ottica all'interdisciplinarità e alle collaborazioni internazionali.

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