Non-aligned modernity/Modernità non allineata


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Gruppo Gorgona, Gorgona sta guardando il Cielo, 1961, Collezione Marinko Sudac

Gruppo Gorgona, Gorgona sta guardando il Cielo, 1961, Collezione Marinko Sudac

All’FM Centro per l’Arte Contemporanea di Milano, si apre domani e sarà esposta fino al 23 dicembre la mostra “Non-aligned modernity/Modernità non allineata” e della Collezione Marinko Sudac, a cura di Marco Scotini in collaborazione con Andris Brinkmanis e Lorenzo Paini e con i patrocini di: Republic of Croatia, Ministry of Foreign and European Affairs Consolato Generale della Repubblica di Croazia, Milano, Ente Nazionale Croato per il Turismo, Milano.

“Non-Aligned Modernity” non solo si rivolge all’arte dei paesi dell’Est-Europa, ma cerca di indagare un capitolo anomalo e nient’affatto marginale di questa stessa storia, non inquadrabile né nell’ideologia del Blocco Sovietico, né nel modello liberista delle democrazie occidentali. Rileggere la scena artistica della ex-Jugoslavia nel tempo della Guerra Fredda, lungo i primi trent’anni che vanno dall’inizio degli anni ’50 all’inizio degli ’80, significa infatti confrontarsi con una costitutiva e irriducibile differenza culturale. Ciò ci permette di riaprire gli archivi della storia dell’arte, scalfendo e decostruendo la canonizzazione storiografica proposta dalla modernità occidentale.

La mostra Non-Aligned Modernity intende rileggere lo spazio culturale e artistico della ex- Jugoslavia come laboratorio complesso e interstiziale, sospeso tra l’Est e l’Ovest ma non completamente assimilabile a nessuno dei due fronti, consentendo di superare la visione dicotomica classica tra un’Europa e l’altra. Con il modello jugoslavo, in sostanza, la differenza non si pone più soltanto tra Est e Ovest ma anche all’interno del cosiddetto Est.

Nell’intento di restituire questo quadro completo la mostra rappresenta la più ampia rassegna sull’arte dell’Est Europa del periodo della Guerra Fredda che sia mai stata esposta ad oggi e

presenta oltre 120 artisti con più di 700 opere, alternando cornici concettuali geografiche ad altre di natura temporale, in cui non viene fatta alcuna gerarchizzazione tra opere e materiali d’archivio, in cui si interroga l’elemento documentale come tale.
La mostra propone una grande varietà di materiali: opere pittoriche, scultoree, fotografie, vinili, film, video, opere grafiche, libri d’artista.

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